Pressione bassa cosa fare, rimedi e sintomi tipici
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La pressione bassa si intende quando la pressione massima e la minima sono inferiori a 90 e 60 rispettivamente.
Riconoscimento della pressione bassa: sintomi
Per la pressione bassa i sintomi possono variare a seconda della gravità. Riconoscerli è importante per soccorrere con cure tempestive. Eccoli:
- La spossatezza, riconoscibile per la mancanza di forze
- L’astenia, identificabile per l’assenza di energia
- Le vertigini, che possono protrarsi per qualche secondo
- La sonnolenza, avvertendo una voglia di dormire durante tutta la giornata
- L’assenza di lucidità, con una sensazione di torpore
- Lo svenimento, nei pazienti più deboli
Se i sintomi della pressione bassa persistono, compete al medico verificare la eventuale presenza di malattie come l’ipoglicemia, la disidratazione, l’anemia, ecc.
Pressione bassa cosa fare
I rimedi per la pressione bassa sono svariati e possono dare un momentaneo sollievo rispetto ai sintomi che la caratterizzano. Per la pressione bassa i rimedi principali sono:
- mangiare della liquirizia che alza la pressione grazie alla glicirizzina
- assumere integratori a base di sodio e potassio
- ingerire caffeina o teina, che fungono da vasocostrittori
- bere tisane a base di erbe officinali come il vischio e il biancospino, la valeriana, la curcuma, l’aloe, la mirra o lo zafferano
Quale strada intraprendere per la prevenzione
Soprattutto per quanto concerne i soggetti a rischio di pressione bassa, esistono alcune vie preventive. Principalmente occorre mantenere un alto livello di idratazione, bevendo molto (acqua, non alcol!). Tenere sotto controllo la disidratazione e stare alla larga dagli ambienti eccessivamente riscaldati, comprese le saune, i bagni turchi, ecc. Confrontandosi con il proprio medico, torna utile rivedere il dosaggio di alcuni farmaci che si stanno assumendo.
Pressione minima bassa durante la gravidanza
Avviene molto spesso che durante lo stato di gravidanza la pressione minima si abbassi al di sotto dei valori canonici. Questo deriva dagli stravolgimenti ormonali a cui la donna è sottoposta durante questo delicato periodo.
La pressione bassa nella donna è dovuta alla vasodilatazione a causa dell’ormone progesterone, per permettere al bambino di svilupparsi correttamente tramite il giusto afflusso di sangue.
Una diminuzione controllata della pressione dunque è assolutamente giustificata durante i nove mesi di gestazione ma va tenuta sotto osservazione fino al momento del parto perché potrebbe scaturire delle conseguenze anche molto serie che compromettono la salute della mamma e del feto.
La dieta per sconfiggere l’abbassamento della pressione
Il sale è nemico della pressione e va limitato durante i condimenti. Come anticipato la liquirizia invece è un valido compagno. Non lesinare nel bere tanta acqua e nell’aumentare l’assunzione di verdura, anche sotto forma di centrifugati.
I super alcolici sono caldamente sconsigliati perché responsabili della vasodilatazione. I pasti vanno consumati in porzioni non eccessive e meglio se distribuiti in tre principali (colazione, pranzo e cena) alternati con due spuntini (uno a cavallo fra la colazione e il pranzo e l’altro tra il pranzo e la cena).
Così facendo, anche la glicemia si mantiene su livelli regolari.
L’esercizio fisico aiuta a incentivare la circolazione del sangue e a stabilizzare la pressione.
Cosa tenere sempre a portata di mano
Per chi soffre abitualmente di pressione bassa e conosce bene i capogiri, la visione offuscata, la sudorazione fredda, esistono alcune risorse da tenere a portata di borsa, per rimediare a improvvisi cali di pressione.
Tenere sempre con sé una bottiglietta di acqua è una sana abitudine, così come un pacchetto di caramelle di liquirizia che all’occorrenza danno quella carica che serve. In alternativa, ottimo suggerimento anche quello di portare sempre dietro i cioccolatini al caffè che al momento propizio forniscono un po’ di energia necessaria per riprendersi.